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TEST DRIVE: Alfa Romeo Giulietta Veloce 1750 Tbi TCT

FASCINO INATTESO. AUTOMOBILE PARTICOLARE, DA SCOPRIRE, DA CAPIRE: HA UN CERTO NON-SO-CHE DI ANTICO, E’ MODERNA MA NON TROPPO. SOUND MAGICO, GRANDE POTENZA, POSIZIONE DI GUIDA MIGLIORABILE, COMFORT SULLE LUNGHE DISTANZE NON PERFETTO. VERREBBE DA DIRE CHE SIA UN’ALFA ROMEO AL 100% E, CAPITO IL SUO CARATTERE, “PUO'” CONQUISTARE DEFINITIVAMENTE. PERO’ LA CONCORRENZA METTE SUL PIATTO MOLTI PIU’ CAVALLI.

La punta di diamante della sportività Alfa ha, oggi, la sua mirabile attuazione nell’Alfa Romeo 4C. Anni luce di distanza da una Porsche Cayman, una Nissan 370Z, un’Audi TT, una Peugeot RCZ. L’Alfa 4C è una “mini 8C”, forse dominata da una logica più orientata a Lotus che non ai concorrenti sopraccitati ma ricca di tanta linfa Alfa Romeo (si potrebbe pensare a lei come una Giulietta SVZ del ’56 o una Junior 1.6 del ’72). La Giulietta Veloce esprime la stessa visione: non sembra cercare un confronto diretto con le concorrenti di segmento quanto opporre un dignitoso distacco e cercare una autorevolezza tutta sua. Sarebbe anche troppo semplice effettuare confronti con le sue competitor (Audi S3, Volkswagen Golf GTI, Seat Leon Cupra, Renault Megane RS, Peugeot 308 GTI, Mercedes A45 AMG) accreditate di motori, in qualche caso, ben più potenti. In realtà non credo sia l’approccio più giusto. L’Alfa è l’Alfa, insomma.

DESIGN

L’impronta “Alfista” condiziona tutto il design e, certamente, anche se ormai appartiene a un’altra stagione dell’era automobilistica (la Giulietta è ormai in listino dal 2010), non è ancora arrivata al grado di stagionatura troppo elevato, seppure le nuove Giulia e Stelvio ormai impongono un cambiamento. L’esemplare che proviamo è “caricato” da una serie di elementi che ne amplificano l’immagine sportiva: le ruote in lega multirazza, la vernice grigio opaca, le calotte degli specchi di colore grigio, il doppio scarico posteriore, il motivo decorativo inferiore (davanti e dietro) in forma di un filetto rosso, visivamente molto stuzzicante. La parte più riuscita e che merita le maggiori attenzioni da uno sguardo appassionato è senza dubbio il frontale, contraddistinto dal sinuoso scudo paraurti avvolgente e su cui domina la storica calandra di forma triangolare, emblema del Portello. Inferiormente questa è abbinata ad altri due elementi orizzontali – con due ulteriori ingressi di flusso – e con una griglia a nido d’ape con trama molto vistosa. Peccato che i due elementi più estremi, ai lati del muso, siano “falsi”, avendo l’unico scopo di fungere da supporto per i fari antinebbia.Osservando la parte frontale di lato si colgono lineamenti felini, migliorando e plasmando ancora di più un fascino tutto speciale, tutto italiano.

Sulla fiancata la Veloce evidenzia una certa personalità stilististica e si può notare una certa sinuosità delle forme in contrasto con il tipico rigore geometrico tedesco. Apprezzabile l’espediente stilistico di “nascondere” la maniglia posteriore nell’area del montante posteriore.

Alla complessiva snellezza del frontale fa da contraltare una certa “pesantezza” del posteriore: non c’è dubbio che le ridotte proporzioni dello sbalzo della coda aumentino la percezione di compattezza. Quello che manca una maggiore sensazione di snellezza e, soprattutto, una maggiore rotondità dei fianchi che avrebbe dato maggiore senso sportivo. Fortunatamente i due scarichi laterali, l’estrattore inferiore, il piccolo lunotto e lo spoiler danno un importante contributo all’aura complessiva della Veloce.

IMPRESSIONI DI GUIDA

Se la Giulietta fosse un orologio sarebbe, senza dubbio, un RADO Hyperchrome 1616: un orologio totalmente moderno ma con fattezze e caratteristiche decisamente retrò: forme importanti, un certo peso al polso e un’immagine inconfondibile. Così è la Giulietta Veloce.

La posizione di guida – almeno nella sua configurazione più “sportiva” – non è immediatamente intelligibile: il sedile in pelle non ha un contenimento laterale particolarmente avvolgente (al contrario della magnifica seduta sulla Ford Focus ST recentemente provata) né si avverte la presenza di un tunnel centrale di generose dimensioni. Il piantone dello sterzo, infine, non permette un’escursione abbastanza ampia da “aumentarne” la profondità. Il risultato è che sembra “manchi qualcosa”: in una macchina da 235 cavalli, meriti di sentirti “avvolto” in un’atmosfera di grande sportività e, almeno sulle prime, sembra di doversi “aggrappare” al volante piuttosto che “riceverlo” nelle proprie mani.

All’avviamento il 4 cilindri 1.750 produce il miglior suono che ti potresti attendere: profondo, decisamente il frutto di una riuscita “accordatura”. Quest’acustica avvolgente ti accompagna da subito, anche nella guida disimpegnata, dove da subito rappresenta una “coccola” fondamentale. E non solo è un rombo piacevole, ma ascoltandolo con attenzione e con il “cuore” si riconosce in lui un’inconfondibile “timbro” alfista, ben oltre la semplice suggestione.

Forzando – con il selettore Alfa DNA in modalità Dynamic – la Giulietta Veloce esprime con forza il vigore del piccolo 4 cilindri turbo: è decisamente possente in accelerazione, con una spinta molto decisa in tutte le marce e la sesta piacevolmente di potenza. Il turbocompressore twinscroll produce una spinta decisa anche a un regime di giri piuttosto contenuto e così anche in quarta marcia a poco più di 1.000 giri la Veloce entra presto in coppia e ti proietta facilmente a velocità elevate. Il cambio, dal canto suo, evidenzia una certa lentezza nell’innesto delle marce. Probabilmente con un software migliore il problema verrebbe scongiurato. Molto buono, invece, l’assetto: la Veloce si comporta in ottimale su curve veloci – dove lo scuotimento del corpo vettura in conseguenza del fondo stradale – è molto contenuto. Nelle curve strette è ugualmente reattivo e, grazie al buona rapportatura dello sterzo, permette uscite veloci secondo la traiettoria impostata.

Dove evidenzia una determinante caratteristica di sportività è nei lunghi viaggi: la Giulietta Veloce non si può definire un primate del comfort. Il rombo di motore è particolarmente presente e l’assetto, sostanzialmente rigido, sente e avverte con puntugliosa precisione le caratteristiche dell’asfalto.

IN CONCLUSIONE

Il prezzo, chiavi in mano, è di 35.300 euro ma, a onor del vero (perché di questo, in fondo, parliamo), ci sono parecchi cavalli in meno rispetto a una Golf R, a una Seat Ibiza Cupra, a un’Audi S3, a una Mercedes A45 AMG. Ma mentre tutti questi prodotti perseguono febbrilmente una sportività molto sofisticata, l’Alfa Romeo Giulietta Veloce esprime un fascino – soprattutto alla guida – ancestrale: nel rombo, nella posizione di guida, nell’assetto, nella dinamica… c’è in lei qualcosa di acerbo, qualcosa di volutamente lasciato alla massima percezione per creare un ponte con la tradizione, con la più autentica sportività Alfa. Anche se questo può comportare disappunto in quanti cercano un prodotto trendy e sofisticato. La Giulietta, insomma, può essere capita appieno solo da cuori Alfisti.

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[vc_tta_section title=”Dati tecnici” tab_id=”2aTBnwOpost”]

MOTOREAnteriore, longitudinale, 4 cilindri in linea
cilindrata1.742 cc
AlimentazioneIniezione diretta di benzina, turbocompressore
DistribuzioneBialbero a camme, 16 valvole
Potenza240 Cv a 5.750 giri
Coppia340 Nm a 2.000 giri
CORPO VETTURA
Sospensioni ant.Schema McPherson, molle elicoidali
Sospensioni post.Multilink, molle elicoidali
SterzoCremagliera con servosterzo
Pneumatici225/40 R18
Impianto freni4 dischi, ABS, ESP
TRASMISSIONE
TrazioneAnteriore
Cambiosemiautomatico doppia frizione TCT, 6 marce + RM
DIMENSIONI E PESI
DimensioniLungh. 435 cm, largh. 180 cm, alt. 147 cm, passo 263 cm
Volume baule350  – 1150 litri
Peso a secco1.395 kg
Serbatoio60 litri
PRESTAZIONI
0-100 km/h6″
Velocità max.244 km/h
ConsumoUrbano 9,5 l/100 km, extraurbano 5,2 l/100 km, misto 6,8 l/100 km (dati dichiarati dal costruttore)
Emissioni157 g/km di Co2

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COLORE: grigio Magnesio opaco
INTERNI: Interni sportivi con sedili in pelle e alcantara con poggiatesta integrato e cuciture rosse

ALLESTIMENTO DI SERIE

  • 6 airbags
  • ABS con EBD, ASR, MSR
  • ESC, DST, Q2 elettronico
  • Alfa D.N.A.
  • TPMS (Tire Pressure Monitoring System)
  • Cruise Control
  • Sedile sportivo in pelle – Alcantara con cuciture rosse
  • Volante Sportivo tagliato in pelle con cuciture rosse
  • Cuciture rosse su cuffia del cambio e freno a mano
  • Volante multifunzione con comandi radio/telefono
  • Climatizzatore automatico bi-zona
  • Cambio TCT con comandi al volante
  • Finiture interne scure
  • Modanature interne grigio scuro
  • Plancia e pannelli porta con finitura carbon look
  • Trip Computer
  • Sedile passeggero regolabile in altezza
  • Bracciolo anteriore con vano passaggio sci + 3° poggiatesta posteriore
  • Intake Engine Sound
  • Pedaliera sportiva in alluminio
  • Batticalcagno in alluminio
  • Sovratappeti in velluto
  • Sensori di parcheggio anteriori e posteriori
  • Kit finiture esterne con trattamento antracite lucido (calandra, maniglie, mostrine fendinebbia e calotte specchi)
  • Proiettori con finitura carbon look
  • Paraurti anteriori e posteriori sportivi con profilo Rosso Alfa
  • Impianto frenante maggiorato con pinze rosse Brembo
  • Logo Veloce
  • Fendinebbia
  • Vetri posteriori oscurati
  • Minigonne
  • Doppio terminale di scarico maggiorato
  • Assetto sportivo ribassato
  • Spoiler posteriore

ACCESSORI A RICHIESTA

  • Lavafari telescopici
  • Proiettori a scarica di gas bixenon con funzione AFS
  • RadioNav U-Connect 6,5’’ con LIVE services
  • Sistema audio HI-FI BOSE
  • Cerchi in lega 18’ diamantato, brunito
  • Sedili Ant. Riscaldati
  • PACK VISIBILITY: specchi retrovisori esterni abbattibili elettricamente, specchio retrovisore interno elettrocromico, parabrezza con fascia scura e sensore pioggia / crepuscolare

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[vc_tta_section title=”Consumi Rilevati” tab_id=”4aTBnwOpost”]

Percorrenza complessiva: 956 chilometri
Consumo medio complessivo: 11,2 l/100 km

Consumo medio (autostrada 130 km/h): 9 l/100 km
Consumo medio (urbano): 11,9 l/100 km
Consumo medio (misto): 7,5 l/100 km

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