Volkswagen GTI Roadster, Vision Gran Turismo: una Golf barchetta biturbo per Gran Turismo 6
MEGLIO LEI O LA VISION GTI 2013? LA VISION GTI PRESENTATA AL WORTHERSEE 2013 DIVENTA, VIRTUALMENTE, UNA BARCHETTA ALL’EDIZIONE 2014. SARA’ COMUNQUE POSSIBILE GUIDARLA SU GRAN TURISMO 6.
Il progetto Vision Gran Turismo per Sony Playstation 3 coinvolge anche Volkswagen. In occasione del Worthersee Tour 2014 e considerata la totale libertà espressiva e creativa dell’universo effimero dei videogiochi, Wolfsburg incanta gli appassionati smanettoni e di tuning con una barchetta 2 posti iper sportiva per il più noto simulatore di guida del mondo.
La Volkswagen GTI Roadster, Vision Gran Turismo è una barchetta da competizione a motore anteriore e trazione integrale, una specie di evoluzione di un’altra sconcertante proposta sul tema delle “visioni” sulla Golf GTI. Al Worthersee 2013, infatti, Volkswagen presentò la Vision GTI Concept (questa volta in carne e ossa) sviluppata sulla stessa meccanica.
equipaggiata con un 6 cilindri a V di tre litri TSI, biturbo, che scatena (virtualmente) 503 Cv e 559 Nm tra 4.000 e 6.000 giri.
La potenza è trasferita, attraverso una trasmissione semiautomatica DSG a doppia frizione alle 4 ruote motorici del sistema 4Motion.
Volkswagen dichiara che la GTI Roadste pesa 1.420 kg, scatta sullo 0-100 in 3″5 e tocca 309 km/h.
Klaus Bishoff, capo del Design di Volkswagen: “Quando Sony ci ha proposto di creare una Vision GTI per Gran Turismo 6 non abbiamo esitato un solo istante! Abbiamo subito lanciato una gara all’interno del nostro reparto invitando tutti i nostri giovani designer a cimentarsi con questo tema“.
Le proposte elaborate sono, poi, passate al vaglio dello stesso Bishoff e di Kazunori Yamauchi, Director of Polyphony Digital, Vice-President di Sony Computer Entertainment e, naturalmente, creatore di Gran Turismo.
Tra tutte le idee scaturite dal progetto GTI Roadster, Malte Hammerbeck e Domen Rucigaj hanno elaborato il design più interessante per gli esterni mentre per l’abitacolo è stata scelta l’idea di Guillermo Mignot.