Autovelox, 60.000 multe in un anno solo in questa città: non passare mai da questa strada | Non scappa nessuno
L’autovelox più tremendo d’Italia, ha fatto oltre 60.000 multe in meno di un anno, in questa strada vengono multati tutti.
Nelle strade italiane, c’è un nemico temuto più di ogni altro: un autovelox così infame, così implacabile, che ha guadagnato una reputazione come il più tremendo del paese. Situato in una strada non particolarmente larga o isolata, questo dispositivo elettronico ha fatto oltre 60.000 multe in meno di un anno, lanciando una vera e propria crociata contro chiunque osi superare il limite di velocità.
Situato strategicamente lungo una strada dove sembra che la tentazione di accelerare sia insopprimibile per molti automobilisti, questo autovelox è diventato sinonimo di paura e rispetto. L’efficienza del dispositivo è leggendaria: basta un attimo di distrazione, un leggero eccesso di velocità, e la sua fotocamera cattura ogni trasgressione con precisione chirurgica.
Ma cosa rende questo autovelox così temuto? Innanzitutto, la sua ubicazione strategica. Posizionato in un tratto di strada dove il traffico è costante e il limite di velocità è noto per essere rispettato poco, questo dispositivo ha reso la sua presenza onnipresente nella mente di ogni guidatore che attraversa quel tratto di asfalto.
Ogni veicolo che supera il limite di velocità viene prontamente identificato, fotografato e multato senza pietà. Il messaggio è chiaro: in questa strada, non ci sono eccezioni, non ci sono favoritismi. Vengono multati tutti.
La Furia dell’Autovelox di Cagli: Tra multe e polemiche
Questo dispositivo si è distinto per la sua implacabile attività: l’autovelox di Cagli. Situato in una tranquilla cittadina marchigiana, lontana dai ritmi frenetici delle metropoli, questo strumento si è guadagnato un posto di rilievo nelle cronache locali e nazionali, suscitando un acceso dibattito. Posto strategicamente lungo la via Flaminia, in una curva dove il limite di velocità è fissato a 70 chilometri orari, l’autovelox di Cagli ha dimostrato una produttività sbalorditiva.
Nel corso di un solo anno, ha emesso ben sessantamila multe, lasciando gli automobilisti attoniti e le casse comunali più piene che mai. Con un incasso di oltre tre milioni di euro, l’autovelox si è rivelato una miniera d’oro per le autorità, ma una vera e propria piaga per i conducenti distratti o troppo avventati. Tuttavia, la sua opera non è stata priva di ostacoli. Atti vandalici lo hanno reso non operativo per un breve periodo, ma una volta ripristinato, ha ripreso la sua implacabile missione di far rispettare la legge, scatenando la furia di molti cittadini.
Le polemiche
Le numerose multe hanno sollevato un acceso dibattito sulla legittimità dell’autovelox e sulla sua reale efficacia nella riduzione degli incidenti. I detrattori lamentano la sua funzione “punitiva” e la scarsa visibilità della segnaletica, definendolo un “tranello” per gli automobilisti. I sostenitori, invece, sottolineano il suo ruolo deterrente e il calo degli incidenti nella zona, sostenendo che la sicurezza stradale non ha prezzo. Al di là delle polemiche, la vicenda dell’autovelox di Cagli offre l’occasione per una riflessione più ampia sulla sicurezza stradale.
L’eccesso di velocità è un problema serio che causa ogni anno migliaia di vittime sulle strade italiane. L’autovelox, se utilizzato in modo corretto e trasparente, può essere uno strumento utile per disincentivare comportamenti pericolosi e promuovere una guida più responsabile. Ma è importante garantire una segnaletica chiara e visibile, informare adeguatamente i cittadini e investire in misure di prevenzione, come campagne di sensibilizzazione e corsi di educazione stradale. Solo con un approccio multiforme e basato sul dialogo sarà possibile ridurre gli incidenti e creare una cultura della sicurezza stradale condivisa da tutti.