Puntini neri sul parabrezza: ti salvano la vita e non lo sai | Storia di una grande invenzione
Da sempre poco considerati, questi elementi sono fondamentali per la dotazione di qualsiasi auto in produzione.
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe quella banda nera che percorre il perimetro del parabrezza della vostra daily car? Ebbene, sappiate che senza quella non riuscireste a guidare a dovere, in quanto non si tratta di una semplice serigrafia o ornamento fine a sé stesso.
Quella fascia scura, con effetto sfumante verso l’interno del vetro, viene applicata con lo scopo di proteggere la vostra vista e il silicone di fissaggio dai raggi UV, per impedire che, in caso di incidente, il cristallo vada in mille pezzi, e per nascondere le componenti interne degli interni, come il punto di fissaggio dello specchietto retrovisore.
Tutto è iniziato oltre un secolo fa, quando si cominciò ad impiegare vetri laminati, per riparare il guidatore dal vento, composti da due strati tenuti insieme da un collante speciale. Per impedire che, in seguito ad una collisione, il pannello si rompesse in mille schegge, con rischi seri per gli occupanti, Henry Ford, già pioniere della catena di montaggio, intuì l’ingegnosa utilità di questo lembo, ugualmente efficace per evitare che il caldo potesse compromettere la tenuta delle due lastre di cristallo.
Già ai tempi si optò per tecniche di fabbricazione molto avanzate per gli standard degli Anni ’20, ma ciò non ha impedito ai vetri per auto di evolversi ulteriormente, nel corso dei decenni, diventando assolutamente a prova di crash, adattandosi a tutte le più disparate forme partorite dalla mente dei designer.
Un requisito importante per la vostra incolumità
Questi puntini neri hanno la funzione, altrettanto nobile, di evitare che la contorsione del parabrezza impedisca il corretto funzionamento degli airbag, posizionati proprio alla loro prossimità. Infatti, in loro assenza, la deformazione del pannello potrebbe bloccare il passaggio dei palloni dalle rispettive sedi, con brutte conseguenze per gli sfortunati passeggeri.
Questa fascia ha pure il compito di coprire, ingannando la vista di chi osserva l’auto, i montanti dei lamierati, indispensabili per reggere il tetto, permettendo agli stilisti di creare un continuo tra il parabrezza, il lunotto e le luci laterali. un trucchetto che, in molti, hanno adottato soprattutto dagli Anni ’90, basti pensare al posteriore dell’Alfa Romeo 145.
Tanto sottovalutati quanto indispensabile
Tale striscia protettiva serve inoltre a non vanificare il ruolo delle alette parasole che, in posizione normale, altrimenti, non riuscirebbero a proteggere la vista di chi si trova al volante, nei momenti in cui il sole si fa basso e fastidioso, evitando quindi un grande disturbo in marcia.
Incredibile che dietro a cose così apparentemente banali e scontate, come questi insignificanti puntini neri sul bordo dei vetri, possano celare una storia così articolata e un’utilità così rilevante. Tutto nato da un intuito unito al caso, come spesso accade per le invenzioni più iconiche.