Carburanti, rubati 2 miliardi di euro e chi paga siamo sempre noi | Guardia di finanza becca fatture inesistenti
Guardia di finanza becca frode fiscale da oltre 2 miliardi di euro con fatture inesistenti e un rincaro che alla fine indovinate chi pagherà?
Il periodo storico che stiamo vivendo ci porta a controllare ogni minima spesa extra che siamo costretti a fare al mese e per evitare di subire un salasso cerchiamo in tutti i modi di risparmiare il più possibile. Tuttavia, malgrado i nostri innumerevoli sforzi finiamo sempre per essere fregati da terze parti con furti e frodi fiscali.
Uno degli elementi che più aumenta il budget di un guidatore è la benzina e adesso la Guardia di finanza ha scoperto una frode fiscale di oltre 2 miliardi euro, una cifra inimmaginabile che pesa sulle spalle di noi consumatori ignari. Un vero e proprio colpo basso che fa vacillare la fiducia e la voglia di continuare a possedere un oggetto così dispendioso come la macchina.
Nell’ambito dei carburanti, ogni anno vediamo sfumare via 2 miliardi di euro, una frode fiscale che raggruppa le accise (tasse su benzina e gasolio) e l’Iva. Le cifre più alte si sono registrate tra il 2018 e il 2020, quando i carburanti consegnati illecitamente erano 300 milioni di litri al mese. In altre parole, in quel periodo mancavano un miliardo di accise più un miliardo di Iva.
Questo è quanto è stato riportato dall’analisi di Roberto Alesse, il presidente dell’Agenzia delle dogane. Una rivelazione davvero agghiacciante che pesa non poco sul budget del paese e, quindi, sulle nostre spalle. Per fregare tutti questi soldi è sufficiente il commercio clandestini eseguito da altri paesi dell’Unione Europea.
Come fregare sul carburante
Alcuni stati UE commerciano illegalmente prodotti energetici che non sono stati sottoposti al tracciamento elettronico come, ad esempio, oli lubrificanti leggeri a bassa viscosità. Fino a poco tempo fa il nocciolo della frode era che questi prodotti avevano bisogno solo di un documento di trasporto cartaceo per poter circolare tra i paesi.
I documenti cartacei sono facilmente modificabili e/o ignorabili dai controlli e perciò questi oli venivano trasporti indisturbati tra gli stati in maniera del tutto illegale. Per fortuna, da ottobre 2020 è stato introdotto l’E-Das, ovvero il documento di accompagnamento elettronico che dovrà essere impiegato per il trasporto di tutti i prodotti energetici.
Il pensiero green potrebbe mandare tutti in rosso
Il rapporto di Alesse si è concluso con un monito riguardo alla grande varietà di biocarburanti e il loro relativo impatto sul costo finale. I biocarburanti sono carburanti che si ottengono dalle materie prime di origine agricola e il loro vantaggio è quello di provenire da queste materie prime che sono rinnovabili ed ecologiche.
Il costo per la miscelazione dei carburanti biologici in quelli fossili è pari a cinque centesimi al litro ma questo prezzo aumenterà in base agli obblighi relativi alla transizione ecologica. Questo comporterà un aumento spropositato delle pratiche illegali e, quindi, delle frodi fiscali facendo diventare l’attenzione green per l’ambiente un conto in rosso sangue per i consumatori.