Gare classiche: Vernasca Silver Flag 2017
TUTTA LA CURVA! SI E’ SVOLTA NEL WEEKEND LA 22ESIMA EDIZIONE DELLA VERNASCA SILVER FLAG, LA NOSTRA “PICCOLA GOODWOOD”. ANCORA UNA VOLTA IL CLUB PIACENTINO AUTOMOTO D’EPOCA HA REGALATO UN WEEKEND DI GRANDE PASSIONE A PUBBLICO E PARTECIPANTI. CIRCA 220 MACCHINE E UNA SERIE DI PRESENZE AL LIMITE DEL GROTTESCO (MA GUAI SE NON CI FOSSERO STATE!).
Cos’è la Vernasca Silver Flag se non una pura e semplice celebrazione del mito della velocità in automobile? E’ questo il suo ingrediente principale. E la mancanza di una qualsiasi formula competitiva (“concorso d’Eleganza Dinamico”) è certamente il segreto del suo successo: ogni anno, da tutto il mondo, i migliori collezionisti decidono di esserci tra le “gole” della Val d’Arda, all’ombra di Castell’Arquato. Unicamente per “arrampicarsi” per tre volte (sempre sullo stesso percorso) lungo un tracciato con 34 curve, per cenare nella mistica atmosfera del borgo di Castell’Arquato e, la domenica, per assistere alle prestazioni gustando, su piatti di vera plastica, gnocco fritto e salumi del piacentino.
La Vernasca Silver Flag, insomma, ogni anno è uguale a sé stessa eppure è un appuntamento irrinunciabile da 22 edizioni.
Come ogni edizione che si rispetti, anche l’edizione 2017 ha riservato al pubblico uno spettacolo di auto storiche da corsa di tutte le epoche davvero non comune.
Tra le oltre 200 automobili presenti quest’anno, suddivise in categorie secondo la tipologia di modello, è stato possibile ammirare di tutto: da esemplari rarissimi (finanche unici) a modelli fondamentali nella storia sportiva dell’auto, da veri e propri “raduni” all’interno dell’evento (l’adunanza di Abarth che si produce è immancabilmente uno spettacolo per la cultura dello Scorpione) ad autentici capitoli di storia di un marchio costruttore raccontati attraverso una serie completa di modelli della sua produzione.
Si sono così potute ammirare le più famose Lancia da corsa (D25, Fulvia Coupé, Stratos, Delta S4 e Delta Integrale), le più belle GT degli Anni 50 e 60 (Fiat 8V, Lancia Aurelia B20, Ferrari 250 GT, Aston Martin DB5, Ferrari 275 GTB, Alfa Romeo 2600 Coupé, Ferrari 365 GT 2+2), le più desiderate barchette Sport della storia (Ferrari 340 MM, Maserati A6 GCS/53, Lotus 11, Allard J2X e Cooper Maserati), le più belle Porsche da corsa (dalla 906 alla 910, dalla 911 ST alla 935).
Tra le presenze più preziose si citano l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Prototipo della collezione di Corrado Lopresto, l’unico esemplare (forse) esistente della Fiat-Abarth 850 Coupé Stradale Zagato, la Fiat-Abarth X1/9 Prototipo, l’Alfa Romeo 33 Daytona, la Maserati 6CM ex Villoresi, una Bugatti 37 ex Malcolm Campbell e una Studebaker ex Indianapolis del ’32 e 33.
Tantissimi i premi assegnati secondo tante variabili (miglior restauro, miglior stato di conservazione, migliore Alfa Romeo, miglior Ferrari, migliore Osca, partecipante proveniente da più lontano…). Tra essi due sintetizzano il weekend: Best of Show anteguerra a una Fiat 525 SS (numero di gara 201) e postguerra a una Ferrari 275 GTB (n.65).