Blocco definitivo Euro 7, da questa data scatta la normativa: vai a piedi | Ripercussioni dolorose
Scatta la normativa per il blocco definitivo delle Euro 7, questa decisione fa scoppiare la rivolta tra costruttori e automobilisti.
Nell’era attuale, la sfida principale per i sistemi di mobilità globali è l’urgente necessità di adottare soluzioni più sostenibili per ridurre l’impatto ambientale.
Con l’aumento della popolazione mondiale, il traffico veicolare che continua crescere inesorabilmente e l’uso eccessivo di combustibili fossili hanno portato a un’escalation senza precedenti delle emissioni di gas serra.
Di conseguenza, il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici hanno accelerato la ricerca di alternative innovative e sostenibili per i mezzi di trasporto.
Negli ultimi decenni, diversi progressi significativi sono stati compiuti nel settore della mobilità sostenibile. Tuttavia, la transizione verso un futuro a emissioni zero richiede una riformulazione radicale delle politiche e delle infrastrutture esistenti.
Polemiche sull’Europa che vieta le auto a combustione entro il 2035
L’Unione Europea ha recentemente imposto l’obiettivo di “zero emissioni” a partire dal 2035, proibendo la produzione di auto con motori a combustione. Questa decisione ha suscitato un acceso dibattito tra i produttori di automobili, molti dei quali hanno espresso preoccupazioni sulla perdita di competitività a livello globale.
Luca de Meo, presidente dell’Associazione dei Costruttori Europei di Auto (ACEA), ha sollevato l’allarme riguardo ai pericoli che l’industria automobilistica europea potrebbe affrontare in questo cambiamento repentino. Ha sottolineato che mentre l’Europa sta facendo passi avanti verso la sostenibilità ambientale, il rischio di perdere il vantaggio competitivo a favore della Cina e degli Stati Uniti è reale. Con la Cina che domina il mercato delle materie prime per le batterie elettriche e gli Stati Uniti che si stanno rapidamente adattando alla transizione, l’Europa rischia di rimanere indietro.
Produttori di auto invocano sostegno per non perdere terreno
De Meo ha evidenziato che solo il 5% delle materie prime per la produzione di batterie è di proprietà europea, mentre il resto deve essere importato dalla Cina, comportando conseguenze economiche significative. Ha anche criticato le nuove norme Euro 7 dell’Unione Europea, sostenendo che impongono oneri finanziari e tecnologici eccessivi per i costruttori, con risultati ambientali minimi.
Secondo de Meo, l’Unione Europea dovrebbe invece concentrarsi su incentivi per accelerare la transizione verso veicoli elettrici più efficienti, per evitare di disincentivare l’acquisto di nuove automobili e aumentare il numero di veicoli più vecchi sulle strade. La situazione è particolarmente critica per l’Italia, dove i prezzi delle automobili continuano a salire e le vendite a diminuire. L’Italia si trova tra i paesi con il parco automobilistico più datato, e gli incentivi attualmente in vigore non sono riusciti a stimolare il mercato in modo significativo. La necessità di un sostegno politico e finanziario urgente è vitale per preservare la competitività dell’industria automobilistica europea e per garantire una transizione verso la mobilità sostenibile in modo efficace e senza traumi.