Home » Prova su strada: Bentley Continental GT Speed

Prova su strada: Bentley Continental GT Speed

LA CAREZZA DELLA TEMPESTA. UN’AUTO SPORTIVA SENSAZIONALE, UN COUPE’ SPORTIVO DI LUSSO SENZA EGUALI. DUE ANIME FUSE INSIEME IN UNICO OGGETTO DEL DESIDERIO.

Eleganza possente. Ma nessun plateale o sgraziato riferimento alla sua sensazionale potenza (625 Cv) e capacità di performance (0-100 in 4”2, 329 km/h). La Bentley Continental GT Speed è così. Ammirata e desiderata per un’eleganza straordinaria, per la sua personalità maestosa tra le coupé: non l’hightech e l’aggressività tipicamente tedesca di una BMW M6, né l’apoteosi di appendici che deve “vestire” una Mercedes AMG per tramutare l’eleganza in sportività.

La Bentley Continental GT Speed ti comunica la sua capacità di proiettarsi in avanti come una furia solo quando si sposti la leva del cambio sul programma automatico “S” (Sport) o in quello manuale. Il 12 cilindri a W biturbo cambia tonalità e il suono ancora più profondo e maestoso prende forma in una mano invisibile che ti accarezza i nervi facendoti vibrare di desiderio.

Altrimenti è un voluttuoso prodursi di superfici tonde e “burrose”, ma con un gusto British folle, un aplomb impagabile. Solo gli scarichi ellittici posteriori maggiorati e le griglie anteriori (peccato: di plastica) denunciano una vicinanza un po’ più stretta con le 4 o 4 ½ Litre con compressore in British Racing Green dei Bentley Boys. Che vincevano a Le Mans sul finire degli Anni 20.

C’è un continuo giocare a rincorrersi: la grandeur di una meccanica tumultuosa (motore 12 cilindri a W, cambio automatico a 8 rapporti, trazione integrale permamente a ripartizione variabile) con la classe e l’eleganza di un livello irraggiungibile da qualsiasi concorrente.

AZZURRO CON PELLE CHIARA

L’azzurro Silverlake dell’esterno la rende un angolo di cielo azzurro, e le sue forme tonde sembrano riprendere il percorso del vento che scivola nell’aere. L’interno in pelle chiara tinta Linen e Imperial Blue (plancia e volante) con rivestimenti in radica di Tamo frassino (a richiesta: 1.113 euro) ti restituiscono la sensazione di essere seduti sulle nuvole.

Niente di più vero. Il comfort dei sedili, con ventilazione e massaggio (a richiesta: 859 euro) è all’altezza delle più elevate aspettative. Bellissimo il volante sportivo a tre razze e la grande leva del cambio su una piccola piattaforma di alluminio satinato.

COME SI GUIDA UNA GT SPEED ALLA “0-100.IT”

Suoni e rumori sono fondamentali. Ti permettono ancora di più di entrare in sintonia con la macchina. Dove questi, poi, provengono da una meccanica sofisticata, diventano elettrizzanti.

Sulla Speed tutto comincia dalla messa in moto. La chiave a inserimento orizzontale sulla sinistra della plancia (non come la “plebea” azione di girare intorno al volante sulla destra) è fantastica (ci sarebbe anche il pulsante sul tunnel ma è troppo tecnologico!).

Breve giro di chiave e i 12 pistoni iniziano a muoversi producendo un suono meraviglioso sfregando le pareti dei cilindri: in un istante il tuo pensiero va a quel grandioso motore 6 litri, pistoni, albero motore, alberi a camme, valvole… chili di acciaio iniziano a danzare e la sinfonia ha inizio.

Parte una musica possente, potente, sommessa solo per non guastare l’atmosfera di dovizia di questo splendido abitacolo finemente arredato.

Cambio in modalità manuale (al limite il settaggio S), una piccola fessura dei vetri per permettere al rombo del W12 di avvolgerti in un abbraccio straordinario, mani sempre sulle 9:15 (mano sinistra a ore 12 e gomito appoggiato sul tunnel solo in coda), contagiri mai sotto i 2.000 e assetto (a regolazione elettronica) nella configurazione più rigida.

Secondo la filosofia di 0-100.it anche in un salotto sportivo all’inglese si possono estremizzare i toni per creare sensazioni di tensione (positiva) emotiva.

Con questo layout, quindi, il sinfonia dei 12 cilindri riempie l’udito mentre il settaggio sportivo dell’elettronica rende la Continental GT Speed estremamente reattiva ai comandi. I cambi marcia sono molto rapidi, ben oltre la normale sensazione di un cambio automatico, a ogni minima pressione sul gas la Speed si proietta in avanti con forza, finanche con la veemenza di una purosangue di razza.

Facile trovarsi, in poche centinaia di metri, oltre la soglia della “decenza” prescritta dal codice della strada. La Speed accelera come una belva inferocita mentre il V12 ruggisce producendo un suono insieme minaccioso e grandioso.

Oltre questi limiti c’è solo bisogno di un potente impianto frenante che riporti la situazione entro il comune senso del pudore. La Bentley risponde egregiamente a questo genere di richiesta: le potenti pinze mordono con forza i grandi dischi spegnendo forza e vigore i bollenti spiriti di un corpo vettura che, pur molto più leggero della precedente generazione della Continental, supera 2,3 tonnellate di peso.

IN CONCLUSIONE

Non c’è l’assurdo tentativo di paragonare la Continental GT Speed con una TVR Sagaris (che pesa meno della metà). La Speed ha un modo unico e straordinario di coniugare la sportività con lo stile e l’eleganza della filosofia British.

La stessa di un pilota della 24 Ore di Le Mans, una 12 Ore di Sebring o una 24 Ore del Nurburgring. Quel classico personaggio che non riesce a privarsi del piacere di guidare ancora, anche dopo simili esperienze. Cullato dal comfort di una avvenente coupé da 600 cavalli, potrebbe riprendere la via di casa, centinaia di chilometri distante, e giungere senza aver accumulato ulteriore stanchezza. E se “fosse costretto” a passare per le autostrade tedesche, amerebbe lanciarsi a una velocità di crociera di 280 orari. In souplesse.