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Speciale Vernasca Silver Flag 2013: la categoria Monoposto

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE. CHI DETESTA LO SPETTACOLO MARKETTARO DELLA F1 E ADORA LE “VERE” MONOPOSTO PUO’ “SFOGLIARE” VIS-A-VIS LA STORIA DELL’EVOLUZIONE DELLE PICCOLE MONOPOSTO.

Oggi la categoria delle Monoposto, nel mondo, vede un solo protagonista: la Formula 1. Tutte le categorie inferiori hanno il nobile scopo di servire da scuola per le promesse di oggi nella loro arrampicata verso l’Olimpo della categoria.

Eppure, negli anni passati non è sempre stato così. Anzi, è stato vero il contrario: fino a quando il leggendario Campionato Mondiale Marche ha attirato su di sé tutta l’attenzione, la Formula 1 è stata, quantunque terreno di scontro per i piloti più famosi che la storia ricordi, una delle “numerose” formule praticate nel mondo.

Era, questo, l’ambiente in cui vissero e prosperarono la Formula 2, la Formula Junior, Formula 3, Formula Abarth… In questi microuniversi molti piloti assurti al rango di leggenda del motorismo sportivo si “fecero le ossa” e, nello stesso tempo, piccoli marchi o grandi blasoni esercitarono il loro genio ingegneristico per costruire “mostriciattoli” grandi poco più delle dimensioni del pilota che ospitavano nel loro piccolo abitacolo, ma velocissimi come rondini alpine.

Brabham, Tecno, March e Cooper produssero automobili mirabili e qui alla Vernasca Silver Flag ogni anno passa in rassegna una piccola storia delle monoposto italiane ed europee: dai motori anteriori con sinuoso svilupparsi di scarichi verso la coda ai motori posteriori, dalle carrozzerie nude (praticamente musetto e fiancate) alle complesse aerodinamiche con effetto suolo.

Vernasca

Speciale Vernasca Silver Flag 2013