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Carburanti, l’ennesima stangata sferrata in queste ore | Non si arriva a fine anno

Carburanti, arriva la stangata di fine anno
Carburanti, arriva la stangata di fine anno

Sta diventando sempre più difficile potersi permettere di usare l’auto, il prezzo dei carburanti continua a salire e adesso arriva la stangata di fine anno.

In Italia il crescente costo dei carburanti sta mettendo a dura prova i bilanci familiari. Mentre i prezzi della benzina e del diesel continuano a salire, gli stipendi rimangono pressoché invariati.

Questa situazione sta mettendo a dura prova le tasche dei cittadini italiani che si trovano a dover spendere sempre di più per mantenere in movimento i propri veicoli. Nonostante le crescenti preoccupazioni dei consumatori, il governo sembra essere in stallo e mancano segnali di progressi significativi nel trovare soluzioni concrete per alleviare il peso finanziario sui cittadini.

Gli italiani sono stanchi di sentirsi impotenti di fronte a questa sfida finanziaria e di attendere inutilmente misure concrete che possano aiutarli a far fronte ai costi crescenti.

Come se non bastasse, per fine anno è prevista una nuova stangata sui prezzi che metterà definitivamente in ginocchio i cittadini.

Il problema dei carburanti

Possedere un veicolo è diventato un peso invece di una comodità: oltre ai costi di manutenzione, le spese per il carburante stanno diventando esorbitanti e insostenibili. Ormai non è più possibile muoversi in tranquillità in giro per l’Italia, perché i costi sono talmente alti da rendere praticamente impossibile qualsiasi spostamento.

Oggi il prezzo medio nazionale della benzina è di 2,072 euro/litro, 2,066 euro/litro al Nord, 2,087 euro/litro al Centro e  2,090 euro/litro al Sud.  Il diesel è invece più caro al Nord (1,962 euro/litro) che al Sud (1,988 euro/litro). Il gpl è più caro al Sud (0,969 euro/litro) che al Nord (0,943 euro/litro), mentre il metano è più caro al Centro (2,295 euro/kg) che al Sud (2,299 euro/kg).

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Carburanti, arriva la stangata di fine anno

Una possibile soluzione

Tra le soluzioni per ridurre il costo dei carburanti si sta valutando quello dell’ “accisa mobile”, ovvero che le tasse sul carburante variano  prezzo del petrolio internazionale (petrolio di qualità Brent). L’accisa mobile si attiverebbe automaticamente quando il prezzo del petrolio Brent supera una certa soglia, ovvero 77,4 euro al barile. Tuttavia, sembra che il governo sia riluttante a implementare l’accisa mobile, nonostante i prezzi elevati dei carburanti.

Per questo motivo, è difficile credere che il prezzo dei carburanti scenda al di sotto di 1,8 euro al litro entro la fine del 2023. La soglia di 77,4 euro al barile per attivare l’accisa mobile è stata superata nel periodo tra aprile e settembre ma non è stata presa ancora alcuna misura per proteggere gli italiani. Se la soglia di attivazione dell’accisa mobile si innalzasse, inoltre, sarebbe praticamente impossibile utilizzare questo meccanismo per proteggere i consumatori dai prezzi elevati dei carburanti. Insomma, ancora una volta a rimetterci sono gli italiani a causa della mancanza di sussidi dovuti dallo Stato.