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Ferrari LMP1 : la proposta di stile di un designer spagnolo

PORNOGRAFICA! NON E’ PIU’ POSSIBILE PENSARE A UNO STILE CHE RICORDI LA 330 P4 DEL ’67, LA 512S DEL 1970 O LA 512 BB LE MANS DEL ’79. MA L’IDEA CHE IL CAVALLINO TORNI NELL’ARENA DELLE RUOTE COPERTE, E SOPRATTUTTO ALLA 24 ORE DI LE MANS PER SCONTRARSI CON PORSCHE E AUDI E’ MOLTO STUZZICANTE. LUCA “DEAD-MAN-WALKING” MONTEZEMOLO LO DISSE CIRCA UN ANNO FA. LA PROPOSTA DEL DESIGNER ORIOL FOLCH GARCIA. LA STORIA RECENTE DELLA FERRARI CON LE VETTURE PROTOTIPO.

Il giovane designer spagnolo Oriol Folch Garcia ha realizzato una affascinante proposta per il design di una possibile Ferrari LMP1. 

La serie regina delle ruote coperte sta lentamente tornando a recitare un ruolo di protagonista nell’automobilismo sportivo. il monopolio dell’Audi è stato insidiato, negli ultimi anni, dalla Peugeot e dalla Toyota. E proprio all’ultima 24 Ore di Le Mans dalla Porsche 919 Hybrid.

Il mondo, del resto, si domanda sempre più insistentemente se “questa” Formula 1 di oggi sia ancora interessante (il campionato Formula E, per altro, potrebbe costituire una seria minaccia).

In questo contesto, le mosse della Ferrari per un progressivo abbandono della Formula 1 (il nuovo presidente Sergio Marchionne, potrebbe decidere il ritiro dalla serie) potrebbe essere uno scenario probabile.

Del resto, lo stesso Montezemolo, circa un anno fa, iniziò a parlare di un ritorno della Ferrari alla 24 Ore di Le Mans. A questo si aggiungano le strane Ferrari LaFerrari avvistate a Fiorano con appendici aerodinamiche molto vistose

LA FERRARI E I PROTOTIPI: DAGLI ANNI 70 A OGGI

Il campionato Mondiale Marche ha fatto la storia della Ferrari (e viceversa!) ed è stato, fino a che la Formula 1 ne ha usurpato il ruolo di campionato più prestigioso, un terreno di scontro straordinario per i marchi più grandi. Le più grandi battaglie tra Ferrari, Porsche, Alfa Romeo, Mercedes, Ford, Lola… si ricordano essere avvenute soprattutto a Le Mans, al Nurburgring, a Sembring, a Monza..

Ferrari ha monopolizzato la serie fino agli Anni 70. La 512 S del 1970 (e la sua versione modificata, la 512 M), fu l’ultima Sport Prototipo pura mentre la sua erede, la 312 PB, nacque in base ai nuovi regolamenti per la stagione ’72, che limitava la cilindrata da 5 a 3 litri. Ferrari decise, allora, di confezionare una Sport Prototipo utilizzando molta della tecnologia disponibile in F1. Fu la monoposto 312 B, infatti, la madre della 312PB (che ne riprendeva esattamente sospensioni e motore). Questa, quindi, risultava già avvantaggiata dal punto di vista dello sviluppo e permise a Maranello la conquista del titolo Costruttori 1972.

Fu l’ultimo alloro, perché da quel momento in avanti la Scuderia si dedicò, in forma ufficiale, solo alla Formula 1 ma continuò a fornire appoggio ai privati per le ruote coperte. Così nel ’73, ’74 e ’75 le 365 GTB/4 Daytona Competizione ottennero buoni risultati tra cui 3 vittorie di classe alla 24 Ore di Le Mans. Ma nel frattempo, l’impegno con le vetture stradali (la nuova Berlinetta Boxer, la 365 GT/4 BB e la nuovissima 308 GTB) e il sempre più crescente impegno in F1 portarono, nel 1976, a trascurare completamente anche la 24 Ore di Le Mans (per la prima volta nella sua storia).

Ci pensò, allora la NART di Luigi Chinetti, che iscrisse la 365 BB al campionato americano IMSA e partecipò alla 24 Ore di Le Mans del ’77 (vinta dalla Porsche 936) finendo al quinto posto assoluto.

Frattanto la 365 BB fu sostituita dalla 512 BB con cilindrata portata da 4,4 a 5 litri. Alla Le Mans del 1978 ben 3 scuderie private (l’americana NART la francese Garage Pozzi e la belga Garage Francorchamps) cercarono il successo ma nessuna delle nuovissime 512 raggiunse il traguardo. Ad arrivare sotto la bandiera a scacchi fu solo la vecchia 365.

Fu allora che Ferrari e Pininfarina svilupparono una versione dedicata specificamente alle corse. La 512 BB Le Mans del 1979 aveva una carrozzeria differente rispetto alla versione stradale ma non riuscì mai a essere competitiva a causa del dominio Porsche, del suo peso eccessivo e di continui problemi al cambio. Corse fino al 1983 riuscendo a ottenere, come massimo risultato, una vittoria di classe alla 24 Ore di Le Mans del 1981.

FERRARI 333 SP: IL RISVEGLIO

Il testimone sarà preso nel 1994 dalla 333SP. Il motore 12 cilindri a V di 65° e 4 litri era un discendente diretto del motore 4.7 dell’F50, a sua volta derivato da quello della F92 A di Formula 1. Il telaio era progettato da Dallara e la carrozzeria dalla Michelotto di Padova.

Ottenne un grandissimo successo in America (vinse la 12 Ore di Sebring del 1995, ’97 e ’98, la 24 Ore di Daytona del ’98), ottenne una vittoria di classe alla 24 Ore di Le Mans del ’98 e conquistò quattro titoli Fia Sportscar Championship consecutivi (1998, 1999, 2000, 2001).