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Lamborghini Aventador J: sulle orme della Jota

La Lamborghini Aventador J si ispira alla Lamborghini Jota ma guarda alle auto da corsa della tradizione italiana (e anticipa, probabilmente, la Aventador Roadster prossima ventura). E’ l’ultimo e più elevato traguardo della casa di Sant’Agata nel trattamento della fibra di carbonio ma è anche la quint’essenza dell’esclusività.

Così come la Jota, nel 1970, fu l’apoteosi dello sviluppo della Miura, così la Aventador J è il gradino più alto nell’evoluzione della Aventador, prodotta per testimoniare un traguardo tecnologico e, d’altra parte, soddisfare i capricci dell’unico cliente che riuscirà ad acquistarla. La Aventador J, infatti, è destinata a rimanere un esemplare unico.

E’, secondo Lamborghini, il modello più estremo mai realizzato. Si tratta, a tutti gli effetti, di una versione barchetta, a cui sono stati eliminati il tetto e il parabrezza, quest’ultimo sostituito da due semplici deflettori e aprendo l’abitacolo e i suoi occupanti a tutte le interazioni con l’esterno: sole, acqua, vento, polvere, il rombo smisurato del V12 6.5 da 700 Cv.

“J” è sia l’iniziale della sua antenata, sia il richiamo all’Allegato J del regolamento FIA, quello che definisce le norme tecniche per le vetture da competizione dei vari gruppi.

MODIFICHE MECCANICHE

La monoscocca in fibra di carbonio che costituisce la cellula di sopravvivenza della Aventador è stata privata del tetto, parte integrante del telaio. Dal punto meccanico motore e trasmissione (trazione integrale, cambio semiautomatico a doppia frizione a 7 marce) restano invariati. Il peso complessivo è diminuito dai 1.575 Kg della Aventador coupé, parzialmente anche per effetto dell’eliminazione di molti accessori.

Il musetto è leggermente più stretto ed è stato modificato con l’aggiunta di un diverso spoiler in fibra di carbonio a vista con winglets laterali con funzione di deviatori di flusso. Lateralmente sono state applicate minigonne più larghe e ruote di nuovo disegno, anteriori da 20″, posteriori da 21″. In coda spicca il grande spoiler, il nuovo estrattore e le quattro uscite di scarico.

Dietro i sedili sono stati montati due rollbar di sicurezza, che rappresentano (assieme allo specchio retrovisore) il punto più elevato della vettura, a 1.110 mm dal suolo.

SEDILI IN CARBON SKIN

L’abitacolo, massima espressione di minimalismo, è tagliato a metà da un lungo fascione che collega la parte frontale della carrozzeria color rosso Rubino con quella posteriore. I sedili sono in Forged Composite e presentano inserti in tessuto di carbonio flessibile brevettato da Lamborghini. Questo tessuto, denominato “CarbonSkin, è una tessitura di fibre di carbonio intrecciate e imbevuta di una resina speciale. Sistemato al centro della plancia, tra i due deflettori, si trova lo specchio retrovisore, sulla parte sommitale di un braccetto di sostegno.

COERENTE

L’Aventador J è stata privata di impianto audio, clima e navigatore satellitare. Ciò per  permetterle di esprimere il più alto grado di coerenza possibile con la sua carrozzeria scoperta. Concluso il Salone dell’Auto di Ginevra, la Lamborghini Aventador J andrà in vendita all’unico appassionato Lambo che vorrà aggiungerla alla sua collezione.