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Porsche: dati di vendita straordinari. Ma che fine fa la qualità?

PORSCHE “NON” FA LE COSE PER BENE? LE VENDITE DI PORSCHE STANNO ANDANDO SEMPRE MEGLIO E IL TARGET DI 200.000 AUTO VENDUTE OGNI ANNO ENTRO IL 2018 POTREBBE ESSERE RAGGIUNTO ANCHE NEL 2015. MA GLI ANALISTI LANCIANO L’ALLARME: PORSCHE STA TRASCURANDO LA QUALITA’. I RECENTI DANNI AL MOTORE DELLA 991 GT3 E AL SERVOFRENO DELLA MACAN SONO DUE ESEMPI LAMPANTI.

Il marchio sportivo del Gruppo Volkswagen è in un momento d’oro per quanto riguarda i bilanci. La gamma, molto variegata (Boxster, Cayman, 911, Macan, Cayenne e Panamera) sta producendo un record di vendita dopo l’altro.

Porsche si era posta il target di 200.000 auto vendute l’anno per il 2018. Ma gli ottimi risultati potrebbero portare al raggiungimento dell’obbiettivo già l’anno prossimo. I risultati finanziari del marchio di Stoccarda sono migliori della stessa Volkswagen, che vende una quantità di auto pari a 26 volte. E, secondo le stime dei manager del Gruppo, nei prossimi anni il contributo di Porsche ai bilanci di Vw-Audi potrebbe essere ancora più determinante.

La Macan non è ancora entrata a regime quindi la Casa Madre si aspetta un’altra impennata di vendite e profitti. A partire dal 2015, infatti, Porsche prevede di produrre 50.000 Macan l’anno.

Nello studio annuale prodotto dall’americana JD Power e che analizza le difettosità riscontrate dai proprietari di automobili nei primi 90 giorni dall’acquisto, Boxster, 911 e Panamera si sono classificate in prima posizione nei loro segmenti. La Porsche Cayenne è stata superata solo dalla Lincoln MKX.

La prova del fuoco è la soddisfazione del cliente,” ha dichiarato il CEO di Porsche Matthias Mueller lo scorso giugno dopo che i risultati sono stati pubblicati. Per noi, i rating sono sia una conferma e un incentivo a proseguire lungo il nostro percorso di crescita di qualità.”

PROBLEMI DI QUALITA’

Ma secondo gli analisti una simile espansione delle vendite può risultare problematica dal punto di vista della qualità. Quest’anno Porsche ha dovuto affrontare due gravi problemi: la sostituzione di tutti i motori della Porsche 991 GT3 a causa di un problema di autocombustione e il richiamo di alcune migliaia di Macan vendute in Europa per un possibile danno al servofreno.

Arndt Ellinghorst, esperto di mercati automobilistici di ISI International Strategy & Investment afferma che Volkswagen sta “uccidendo” Porsche e che il marchio di Stoccarda dovrebbe cercare di investire nel primato tecnologico piuttosto che continuare ad ampliare la gamma modelli per riempire nicchie inespresse.

Porsche si sta concentrando sulle vendite – afferma Ellinghorst. Allora la domanda è a che punto si perde il ruolo di prodotto Premium? La Porsche Macan, ad esempio, in alcuni mercati, come ad esempio Londra, è già diventata un “mainstream product” (un prodotto che riscuote interesse in una fascia “generalista” di clientela piuttosto che in una nicchia n.d.r.).

Ferrari e Maserati stanno invece assumendo un approccio molto più conservativo alle vendite. Montezemolo ha recentemente dichiarato che Ferrari potrebbe vendere molto di più in Cina e in Medio Oriente ma questo non è un obbiettivo. Il presidente di Ferrari ha dichiarato alla rivista tedesca Focus: “siamo l’unico costruttore al mondo che può permettersi di vendere meno automobili rispetto alla domanda di mercato!”.

CAMBIAMENTO DELLA PERCEZIONE

La percezione di un bene di lusso da parte della clientela è comunque cambiato. Ridurre l’offerta rispetto alla domanda è una strategia vecchio stile che, ormai, non produce più l’effetto desiderato. La differenza, oggi, si fa sulla personalizzazione del servizio, sulla gestione del singolo cliente e delle sue aspettative.

Porsche, ad esempio, ha organizzato un tour esclusivo prima del lancio della Macan. Il Porsche Travel Club ha organizzato un giro per i Pirenei fino a Barcellona. Ancora: gli acquirenti della Porsche 911 Club Coupe hanno avuto il loro nome inciso al laser sulla carrozzeria.

WENDELIN WIEDEKING, L’UOMO DEL CAMBIAMENTO

Il processo che ha portato al volto odierno del marchio Porsche iniziò negli Anni 90. In quel periodo l’azienda era pericolosamente vicina al fallimento. Wendeling Wiedeking, esperto di logistica, salì alla guida dell’azienda ristrutturandola completamente: dal punto di vista produttivo (nacquero la Boxster e la Cayenne) e dal punto di vista dei costi.

Poiché la fabbrica di Zuffenhausen palesava alcuni limiti impliciti, Wiedeking affidò la costruzione della Boxster alla finlandese Valmet Automotive e fondò lo stabilimento di Lipsia per la produzione della Cayenne (oggi qui nascono anche la Panamera e la Macan).

La grande crescita di cui fu artefice Wiedeking crearono i presupposti per il tentativo di scalata alla Volkswagen (nonostante la famiglia Porsche volesse che l’azienda rimanesse indipendente). Il manager tedesco, tuttavia, si rese artefice di una serie di manovre finanziarie altamente rischiose, che misero in serio pericolo la solidità finanziaria dell’azienda e costrinsero i Porsche a vendere il machio alla Volkswagen. Per Wolfsburg fu un vero affare.

LA MINI PANAMERA E L’ANTI FERRARI 458

Il nuovo Amministratore Delegato Matthias Mueller e il CEO di Vw, Martin Winterkorn, continuarono a concentrarsi sulle vendite: la Porsche Cayenne adottò un motore 3.0 TDI Diesel (che Wiedeking aveva sempre rifiutato). Ma nel futuro dovrebbero esserci anche un modello sotto la Panamera (la cosiddetta Pajun) e il coupé 2 posti (denominata 960 o 988) a metà strada tra la 911 Turbo e la 918 Spyder.

Ellinghorst: “Ora stanno spremendo il marchio utilizzando le risorse della Volkswagen e re-ingegnerizzando qua e la apponendo il marchio Porsche per vendere, poi, 50-100.000 unità perché sanno che i cinesi compreranno le loro macchine.

Essere un innovatore dal punto di vista tecnologico è altra cosa. In quest’ambito sono almeno 10 anni che non vediamo da Porsche niente di nuovo. BMW ha costruito la i3, Tesla la Model S: questa, sì, è innovazione! Porsche sta rischiando di perdere la propria esclusività. Certo, non avverrà nei prossimi 5 anni ma nel lungo termine, se continuerà con questa filosofia, potrà accadere”.

Fonte: AutomotiveNews